08 novembre, 2014

La mia irrazionalità sentimentale

 "Non sai essere razionale nelle relazioni con gli altri - mi dice mia madre -: tu senti, provi, usi il cuore e non la testa. In questo sei rimasta bambina". La mamma ha ragione. Nella vita professionale sono un bulldozer: non mi tiro mai indietro, ho il coraggio di osare dove gli altri non osano e mi sono guadagnata la stima dei colleghi e del capo. Negli affari privati spengo i neuroni e "sento". Le emozioni mi arrivano amplificate e mi travolgono, quelle belle e quelle brutte. Non solo le mie emozioni, anche quelle degli altri. Le vivo sulla pelle. Niente mi scivola addosso. Se un amico sta male, mi preoccupo, avvertendo un pugno allo stomaco. Se qualcuno della mia famiglia ha un problema, diventa un mio problema. Sono l'esatto opposto dell'analfabeta sentimentale. Eh, sì, mamma ha ragione: non sono cresciuta. Forse per questo motivo ho sempre scelto uomini che mi amavano più di quanto li amavo io. Fino a quando ho rotto lo schema.

"Sentire come fai tu non è un difetto ma una virtù - precisa Ale -. Tu sei speciale perché senti, provi ed elabori. Ti accorgi dei dettagli che gli altri non vedono. Unire i puntini... me lo hai insegnato tu. Non sei irrazionale, ma senti tutto e così ti accorgi di tutto. Non ti sfugge nulla. Io ci sarò sempre per te. Senza di te non ce l'avrei mai fatta". Ale è la mia spalla. L'ho aiutato in un momento in cui ero io ad aver bisogno di aiuto e da allora siamo diventati amici inseparabili.  Dargli una mano mi ha fatto stare bene. Invece di piangere per il mio dolore, mi sono concentrata su di lui e gli ho dato il supporto, il conforto e l'affetto di cui aveva bisogno.

Mi piace aiutare gli altri. Con le amiche sono la prima a correre in soccorso. Ho portato Giulia a casa in spalla quando stava a pezzi, mentre le altre ragazze sono rimaste a una festa. Ho cercato di tenere su Anna quando non riusciva a uscire dalla depressione. E Michy, ogni volta che ha una crisi, sa che le basta chiamarmi o venirmi a trovare, senza preavviso e a qualunque ora del giorno e della notte. Io ci sono sempre. "Quello che trasmetti è unico" mi sento dire spesso.

Il problema è che mentre sono brava con gli altri, per la mia spiccata empatia, non so aiutare me stessa nei momenti difficili. Capisco le situazioni prima che si verifichino. Per esempio, sapevo che lui mi avrebbe lasciata, ore prima di sentire le sue parole di addio. Eppure, non sono stata in grado di reagire.

Emozioni e sentimenti sono le basi del mio Dna. La ragione fatica a entrare nella sfera del cuore. Sono incapace di calcoli e strategie. Non ci posso fare nulla. Cambiare significa rinunciare alla mia vera identità, diventare un'altra. Non lo posso fare perché poi non mi riconoscerei più davanti allo specchio. "Ci siamo noi - mi confortano le girls - insieme siamo forti". Grazie ragazze per la vostra presenza. Per quanto io possa soffrire, non sarò mai sola.

Nessun commento: